La proposta di regolamento della Commissione Europea sull’uso dell’Intelligenza Artificiale crea una base giuridica per implementare la sorveglianza biometrica di massa negli spazi pubblici su larga scala. I sistemi di sorveglianza soggetti a errori minacciano le libertà civili dei cittadini dell’UE, prendono di mira indiscriminatamente le minoranze e devono essere completamente banditi!
I regimi autoritari non potranno fruire delle tecnologie europee per opprimere i propri cittadini grazie alla revisione del regolamento sul #DualUse voluta dalla parlamentare #PPEU Markéta Gregorová
Ripubblichiamo il post apparso sul blog dell’eurodeputato del Partito Pirata Patrick Breyer, a proposito delle dichiarazioni dell’ex giudice Ninon Colneric sui sistemi #chatcontrol
Oggi, l’EuroParlamento voterà sui risultati dei negoziati sulla revisione del #DualUse. I beni a duplice uso possono essere utilizzati per scopi civili e militari; tra essi, droni e tecnologie informatiche.
La dichiarazione della europarlamentare del #PPEU Markéta Gregorová
“Abbiamo ottenuto successi parziali: prevenire l’obbligo di utilizzare filtri automatici, proteggere esplicitamente giornalismo arte e scienza, sollevare i piccoli operatori dall’obbligo di rimozione entro 1 ora. Ma gli ordini di rimozione transfrontaliera minacciano ancora la libertà di espressione”
Il post di Patrick Breyer
I pirati sostengono la completa abolizione dei blocchi geografici all’interno dell’UE
Digital Green Pass: la proposta non soddisfa ancora i requisiti di protezione dei dati e protezione contro la discriminazione.
Se c’è una cosa che abbiamo imparato dai regimi totalitari del passato sul suolo tedesco, è che non dobbiamo mai più permettere l’instaurazione di uno stato di sorveglianza.
Il post di Patrick Breyer
Internet rende tecnicamente possibile una censura globale su una scala senza precedenti. Non dobbiamo permettere che macchine programmate da società internazionali decidano in merito alla nostra conoscenza e al nostro pensiero!
Il post di Patrick Breyer
#WDACC
Il voto delle commissioni all’europarlamento non è trasparente: i deputati stessi non sono in grado di verificare se i loro voti siano stati conteggiati come espressi