Il Parlamento Europeo vuole estendere il #chatcontrol volontario da parte delle Big Tech. Dovremmo invece concentrarci su soluzioni di protezione dei minori più efficaci e a prova di tribunale.
Il Parlamento Europeo vuole estendere il #chatcontrol volontario da parte delle Big Tech. Dovremmo invece concentrarci su soluzioni di protezione dei minori più efficaci e a prova di tribunale.
Il 14 novembre, i membri della commissione “Libertà civili” del Parlamento europeo hanno votato contro i tentativi da parte dei funzionari degli affari interni dell’UE di avviare la scansione di massa di messaggi privati e crittografati in tutta Europa. Si è trattato di un voto chiaro, con una maggioranza significativa di deputati a sostegno della posizione proposta.
Questa settimana, i negoziatori del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo ad ampia maggioranza su una posizione comune riguardante il controverso disegno di legge UE su #chatcontrol
Il Commissario UE per gli Affari interni Ylva Johansson ha testimoniato dinanzi alla commissione LIBE per le libertà civili del Parlamento europeo sul #ChatControlGate.
Le sue pratiche durante la campagna di disinformazione #ChatControl non devono restare senza conseguenze.
La votazione per il regolamento #CSAR aka #Chatcontrol è stata ancora una volta posticipata. Gli stati🇪🇺 non hanno trovato un accordo che consenta di avere la maggioranza. 🇮🇹 non pervenuta nel dibattito
In un parere vincolante emesso ieri, l’avvocato generale polacco presso la Corte di giustizia europea, Szpunar, raccomanda di annacquare l’attuale giurisprudenza e di consentire la conservazione generalizzata dei dati di connessione Internet dell’intera popolazione da utilizzare per perseguire il file sharing, anche senza un’ordinanza del tribunale
Oggi EDRi e 81 organizzazioni hanno inviato una lettera aperta ai governi dell’UE per esortarli ancora una volta a dire no al regolamento CSA finché non proteggerà completamente i diritti, le libertà e la sicurezza online
Violare la crittografia e criminalizzarne l’uso non risolverà i profondi problemi sociali che stiamo affrontando. Invece, i governi dovrebbero proteggere e promuovere proprio lo strumento che garantisce la nostra sicurezza digitale
Un’indagine indipendente recentemente pubblicata ha scoperto che la Commissione Europea ha promosso gli interessi dell’industria nella sua proposta di legge per regolamentare la diffusione online di materiale pedopornografico.
Una ricerca pubblicata ieri da diversi media europei ha rivelato che una campagna internazionale a sostegno della proposta di regolamentazione dell’UE sugli abusi sessuali sui minori è stata in gran parte orchestrata e finanziata da una rete di organizzazioni con collegamenti con l’industria tecnologica e i servizi di sicurezza