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L’avvocato generale della Corte di giustizia europea vuole utilizzare la conservazione indiscriminata dei dati su Internet contro chi condivide file

In un parere vincolante emesso ieri, l’avvocato generale polacco presso la Corte di giustizia europea, Szpunar, raccomanda di annacquare l’attuale giurisprudenza e di consentire la conservazione generalizzata dei dati di connessione Internet dell’intera popolazione da utilizzare per perseguire il file sharing, anche senza un’ordinanza del tribunale

Riportiamo il post di Patrick Breyer del 29 settembre 2023

In un parere vincolante emesso ieri, l’avvocato generale polacco presso la Corte di giustizia europea, Szpunar, raccomanda di annacquare l’attuale giurisprudenza e di consentire la conservazione generalizzata dei dati di connessione Internet dell’intera popolazione da utilizzare per perseguire il file sharing, anche senza un’ordinanza del tribunale [https://curia.europa.eu/jcms/upload/docs/application/pdf/2023-09/cp230151de.pdf]. L’attivista per i diritti civili ed eurodeputato Dr. Patrick Breyer (Partito Pirata) avverte:

“In origine, la Corte di giustizia europea ha consentito la conservazione indiscriminata dei dati di connessione Internet dell’intera popolazione per motivi di protezione dei minori. Ora deve essere consentito indagare sugli utenti che condividono file e sulla diffamazione. Questo lo dimostra: tutte le dighe crollano quando viene oltrepassata la linea rossa della sorveglianza di massa globale. Solo i dati non archiviati sono al sicuro da avidità di dati, abusi e fughe di dati.

L’argomento della protezione dei minori non giustifica una conservazione generalizzata dei dati su Internet: Germania e Austria hanno applicato con successo la legge per anni senza tale conservazione generalizzata. In Germania il tasso di rimozione di materiale abusivo e di sfruttamento su Internet supera il 90%. Non è stato possibile rintracciare solo il 3% delle discariche NCMEC. I paesi in cui esiste la conservazione dei dati non hanno più successo. La protezione dei minori può essere realizzata in modo diverso, ad esempio finanziando attività di prevenzione, concetti di protezione, procedure di congelamento rapido, indagini mirate sotto copertura e trappole di accesso.

Gli indirizzi IP sono come le nostre impronte digitali. La loro raccolta generalizzata metterebbe a repentaglio la prevenzione della criminalità rendendo impossibile la consulenza anonima, i servizi di consulenza e il sostegno alle vittime attraverso forum di auto-aiuto anonimi, e danneggerebbe la stampa libera, che dipende da informatori anonimi. La registrazione massiccia e generalizzata delle connessioni Internet di milioni di cittadini rispettosi della legge è una misura totalitaria incompatibile con i valori di una democrazia libera”.

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A cura di InformaPirata