Un anno fa al Parlamento europeo abbiamo approvato una risoluzione trasversale contro #chatcontrol. Grazie all’aiuto degli attivisti, la prevista sorveglianza di massa non è ancora riuscita a ottenere il consenso del Consiglio dell’UE
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A giugno, sotto una massiccia pressione pubblica, c’era una fragile minoranza di blocco per salvare la nostra privacy digitale della corrispondenza e la crittografia sicura. Ma ora, senza i riflettori puntati sulle relazioni governative, delle concessioni minime potrebbero far pendere la bilancia. Abbiamo due settimane per far sì che i nostri governi rifiutino chatcontrol
Domani consultazioni UE sulla sorveglianza della messaggistica, conosciuta come #ChatControl: l’Ungheria propone una modifica minima per ottenere la maggioranza. Governi come quelli dei Paesi Bassi ci cascheranno?
Il tuo governo supporta #ChatControl? Vuoi che lo faccia? Aiuta a cambiare la sua posizione in tempo per il prossimo voto che avverrà quest’anno (sarà estremamente serrato)!
Ecco cosa puoi fare ora per salvare la privacy e la crittografia
Insieme ad altri politici in tutta l’UE e, naturalmente, all’unico eurodeputato Pirata attualmente eletto, Patrick Breyer ha firmato una lettera aperta contro il tentativo di approvare #ChatControl con breve preavviso.
Approfittando dell’interregno tra Parlamento uscente e quello appena eletto, la presidenza belga del Consiglio dell’UE sembra destinata a dare il via libera ai governi dell’UE alle ricerche di massa di Chat Control sulle nostre comunicazioni private mercoledì 19 giugno.
I #Pirati hae potuto visionare il piano di sorveglianza segreto #EUGoingDark per la nuova Commissione Europea. Dopo le elezioni europee, tra le altre cose, in tutta l’UE verrà reintrodotta la conservazione dei dati senza necessità di giustificare alcun sospetto e i produttori saranno costretti a rendere i dispositivi digitali come smartphone o automobili generalmente monitorabili dalla polizia
Secondo l’ultima bozza della controversa proposta di regolamento UE sugli abusi sessuali sui minori, trapelata dalla testata giornalistica francese Contexte.com, i ministri degli Interni dell’UE vogliono esentarsi dal controllo della chat e dalla scansione collettiva dei messaggi privati
Gli Stati Uniti vogliono fare del fondatore di Wikileaks, Julian Assange, un esempio affinché nessuno osi far trapelare informazioni interne che smascherano crimini di guerra, detenzioni illegali, violazioni dei diritti umani e torture da parte della potenza mondiale
Oggi 28 febbraio, su iniziativa del Partito Pirata Europeo, il Parlamento europeo discuterà dell’imminente estradizione e del procedimento giudiziario del fondatore di Wikileaks, Julian Assange, e delle sue implicazioni sulla libertà di stampa.