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Incontro interno LIBE con la sicurezza interna degli Stati Uniti: i piani per i database biometrici mettono a rischio i dati dei cittadini dell’UE

Minacciando di reintrodurre l’obbligo del visto, gli USA vogliono costringere gli Stati membri dell’UE a concedere l’accesso alle banche dati biometriche. Si dice che tre Stati membri dell’UE e il Regno Unito abbiano già aderito al programma.

Ieri i membri della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (LIBE) del Parlamento europeo hanno avuto un incontro informale con i rappresentanti del Dipartimento per la sicurezza interna degli Stati Uniti. Durante l’incontro è stato presentato il nuovo programma statunitense “International Biometric Information Sharing (IBIS)”. Minacciando di reintrodurre l’obbligo del visto, gli USA vogliono costringere gli Stati membri dell’UE a concedere l’accesso alle banche dati biometriche. Si dice che tre Stati membri dell’UE e il Regno Unito abbiano già aderito al programma. Un rappresentante della Commissione europea ha espresso critiche sul fatto che gli Stati Uniti stiano deliberatamente minando i trattati europei attraverso accordi diretti con gli Stati membri dell’UE.

Quando è stato chiesto esattamente quali dati gli Stati Uniti vogliono attingere, la risposta è stata: il più possibile. Alla domanda su cosa accadrebbe ai confini degli Stati Uniti se un viaggiatore fosse noto alla polizia nell’UE, è stato detto che ciò sarebbe stato deciso dall’ufficiale dell’immigrazione statunitense caso per caso.

L’eurodeputato del Partito Pirata, Patrick Breyer, commenta:

“Mi aspetto che la Commissione Ue e anche il governo tedesco respingano la richiesta delle autorità statunitensi e non si lascino ricattare. Se necessario, anche l’Europa deve terminare il programma di esenzione dal visto. Milioni di europei innocenti sono elencati nei database della polizia e potrebbero essere esposti a reazioni del tutto sproporzionate negli Stati Uniti. Gli Stati Uniti non dispongono di dati adeguati e di protezione dei diritti fondamentali. Fornire dati personali agli Stati Uniti espone i nostri cittadini, ad esempio, al rischio di detenzione arbitraria e falso sospetto, con possibili terribili conseguenze, nel corso della “guerra al terrore” statunitense. Dobbiamo proteggere i nostri cittadini da queste pratiche”.

Il post originale di Patrick Breyer
A cura di InformaPirata

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