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Identità digitale europea: i ricercatori mettono nuovamente in guardia dalla sorveglianza di massa

Il regolamento sull’identità digitale europea minaccia la nostra privacy e sicurezza nello spazio digitale”, afferma il Dr. Patrick Breyer, eurodeputato del Partito Pirata. “Le garanzie richieste non esistono e sono state espressamente respinte durante le trattative

Riportiamo qui la traduzione del post di Patrick Breyer pubblicato oggi sul suo blog.

Pochi giorni prima del voto del 28 novembre sul regolamento UE sull’identità digitale (eIDAS 2) nella commissione capofila del Parlamento europeo, 26 esperti e ricercatori di sicurezza IT hanno lanciato nuovamente l’allarme: il precedente avvertimento di oltre 500 ricercatori: le preoccupazioni sulla sorveglianza di massa attraverso il previsto regolamento UE non sono state confutate in modo soddisfacente dai miglioramenti apportati nel frattempo. Nella lettera aperta, gli esperti chiedono al Parlamento Ue di respingere il risultato dei negoziati raggiunti il ​​9 novembre a meno che Commissione e Consiglio non garantiscano, prima del voto, lo sviluppo di standard secondo cui i certificati QWAC statali vengono autenticati e la crittografia non deve essere l’inosservabilità e l’incollegabilità compromessa e forte diventano obbligatorie.

“Gli esperti hanno ragione: il regolamento previsto minaccia la nostra privacy e sicurezza nello spazio digitale”, afferma il Dr. Patrick Breyer, eurodeputato del Partito Pirata. “Le garanzie richieste non esistono e sono state espressamente respinte durante le trattative. Noi pirati non supportiamo un simile assegno in bianco per la sorveglianza online dei cittadini. La sicurezza del browser viene compromessa e l’eccessiva identificazione minaccia sempre più di compromettere il nostro diritto di utilizzare i servizi digitali in modo anonimo. Se affidiamo la nostra vita digitale al governo invece che a Facebook e Google, andremo di male in peggio. In questo compromesso mancano le misure di protezione essenziali per rendere la prevista protezione dei dati dell’app eID facile e sicura. L’UE non riesce a creare un quadro affidabile per la modernizzazione e la digitalizzazione della nostra società”.

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A cura di InformaPirata