Oggi è trapelata la proposta della Presidenza del Consiglio Ue per un regolamento sull’uso dell’Intelligenza Artificiale (AI). Patrick Breyer, deputato pirata tedesco al Parlamento europeo, avverte che la proposta aprirebbe la porta alla sorveglianza biometrica di massa su larga scala negli spazi pubblici:
“Questa proposta giustificherebbe il dispiegamento permanente e onnipresente della sorveglianza facciale per cercare le migliaia di ‘vittime’, ‘minacce’ e sospetti di ‘crimini gravi’ che sono ricercati in qualsiasi momento. Dobbiamo prevenire un futuro distopico in stile cinese della sorveglianza di massa biometrica in Europa! Questa tecnologia viene abusata da paesi autoritari come la Russia o l’Iran, è questa la direzione che i nostri governi vogliono prenderci?
Con tassi di errore (falsi positivi) fino al 99%, la tecnologia di sorveglianza facciale inefficace non ha alcuna somiglianza con la ricerca mirata con cui i sostenitori stanno cercando di presentarla. Non esiste un solo esempio di sorveglianza biometrica in tempo reale che prevenga un attacco terroristico, trovi “bambini scomparsi” o altri eventi simili.
Dobbiamo opporci alla sorveglianza biometrica di massa nei nostri spazi pubblici perché queste tecnologie segnalano ingiustamente un gran numero di cittadini innocenti, discriminano sistematicamente i gruppi sottorappresentati e hanno un effetto agghiacciante su una società libera e diversificata. La legislazione che consente una sorveglianza di massa indiscriminata è stata costantemente annullata dai tribunali a causa della loro incompatibilità con i diritti fondamentali. Il Parlamento europeo dovrà lottare affinché questo divieto venga implementato nella legge sull’IA!“
Secondo un sondaggio rappresentativo condotto da YouGov in 10 paesi dell’UE, la maggioranza degli europei si oppone alla sorveglianza biometrica di massa negli spazi pubblici.
Il Comitato europeo per la protezione dei dati e il Garante europeo della protezione dei dati hanno chiesto un “divieto generale di qualsiasi uso dell’IA per il riconoscimento automatizzato delle caratteristiche umane in spazi accessibili al pubblico” a causa del suo “effetto negativo diretto sull’esercizio della libertà di di espressione, di riunione, di associazione e di libertà di movimento”.
Più di 200 organizzazioni della società civile, attivisti, specialisti tecnologici e altri esperti in tutto il mondo stanno sostenendo un divieto globale delle tecnologie di riconoscimento biometrico che consentono una sorveglianza di massa e discriminatoria, sostenendo che “[i] questi strumenti hanno la capacità di identificare, seguire, individuare e rintracciare le persone ovunque vadano, minando i nostri diritti umani e le nostre libertà civili”.
Anche l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani si esprime contro l’uso di tecnologie di riconoscimento biometrico remoto negli spazi pubblici, riferendosi a una “mancata conformità con gli standard di privacy e protezione dei dati”, “problemi di accuratezza significativi” e “impatti discriminatori”.
Il Parlamento europeo in una risoluzione ha votato a favore del divieto lo scorso anno. Domani si terrà al Parlamento europeo un evento sul “Vietare la sorveglianza di massa biometrica”, che riunirà membri di alto livello del Parlamento europeo.