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Firmare per i referendum in modalità digitale. Subito

I Pirati aderiscono all’appello lanciato dall’associazione Luca Coscioni al ministro Colao! Chiediamo a tutti i Pirati di firmare per provare a rimuovere quegli ostacoli che impediscono ai cittadini di esercitare quelle poche forme di democrazia diretta già previste dalla Costituzione.

I Pirati aderiscono all’appello lanciato dall’associazione Luca Coscioni al ministro Colao!

Chiediamo a tutti i Pirati di firmare per provare a rimuovere quegli ostacoli che impediscono ai cittadini di esercitare quelle poche forme di democrazia diretta già previste dalla Costituzione.

FIRMA ORA!

Il testo dell’appello

Ill.mo
Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione digitale
Vittorio Colao
Inviata via email

Oggetto: democrazia digitale e rispetto della Costituzione
Gent.mo Ministro Colao,

quale promotore della proposta di referendum abrogativo pubblicata in Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n. 95 del 21-04-2021, promossa dal Comitato Promotore Referendum Eutanasia Legale e da persona affetta da Sclerosi laterale amiotrofica e impossibilitata a muovermi in autonomia e a parlare con la propria voce – mi rivolgo a Lei per chiedere che i diritti di partecipazione democratica siano urgentemente garantiti anche attraverso modalità digitali.

Le attuali procedure di raccolta delle firme per referendum e iniziative popolari, previste da una legge di cinquant’anni fa, sono state giudicate contrarie al diritto dei cittadini a partecipare alla vita pubblica dal Comitato diritti umani dell’Onu nel caso Staderini-De Lucia vs Italia (Di seguito la decisione del Comitato Dirtitti Umani dell’ONU di cui si fa menzione), proprio a causa delle “irragionevoli restrizioni” che ostacolano l’azione dei Comitati promotori.
Con lo scoppio della pandemia, raccogliere le sottoscrizioni autenticate su moduli cartacei, da vidimare preventivamente e certificare successivamente, è divenuto oltremodo difficoltoso se non a volte impossibile, tra limitato accesso agli uffici comunali e agli spazi pubblici, regole di sicurezza e distanziamento.

Per chi si trova in condizioni di malattia e grave disabilità, poi, l’esclusione degli strumenti digitali per la raccolta delle firme diventa, di fatto, un impedimento assoluto alla partecipazione democratica.

Come comitato promotore referendum abbiamo deciso di raccogliere le firme nell’ultimo periodo utile prima della fine della legislatura, cioè nei 3 mesi precedenti il 30 settembre 2021, a partire dal

primo luglio 2021. La scelta della data è motivata dalla nostra volontà di ridurre al minimo i rischi connessi alla pandemia, senza però rinunciare all’esercizio di un diritto costituzionale.

In ragione delle competenze e delle funzioni attribuite al Suo Ministero, considerata la violazione in corso dei diritti costituzionali dei cittadini, Le chiedo dunque di intervenire urgentemente per garantire che ogni sottoscrizione su proposte di iniziativa popolare legislativa e referendaria – a livello nazionale, regionale e comunale- possa essere immediatamente attivabile anche attraverso modalità digitali.

Si tratta di una soluzione che il Parlamento ha già approvato, prevedendo nell’ultima legge bilancio (

Di seguito i dettagli sulla norma approvata dal Parlamento in materia di firma digitale su
referendum e iniziative popolari (pag. 36 della Relazione sugli Indicatori di Benessere Equo e Solidale del Ministero dell’Economia e delle Finanze) che a partire dal 1 gennaio 2022 sia possibile raccogliere le firme per i referendum nazionali con modalità telematiche, attraverso una piattaforma che la Presidenza del Consiglio deve predisporre entro la fine di quest’anno oppure attraverso le modalità previste dal Codice dell’amministrazione digitale.

In attesa che sia pronta -spero presto- la piattaforma governativa, affinché il diritto costituzionale a promuovere referendum sia garantito occorre che sia anticipata “a subito” la validità delle firme che i promotori raccoglieranno autonomamente con le modalità previste dal Codice dell’Amministrazione Digitale (Spid e CIE).

È quanto chiedo a Lei e al Governo, affinché la riattivazione dei diritti di partecipazione democratica non sia rinviata a data da destinarsi ma sia resa operativa nei termini più brevi.

Nell’era del lavoro agile e della didattica a distanza, penso non si possa accettare che la democrazia resti l’unica attività il cui esercizio a distanza resti precluso nonostante la tecnologia lo renda possibile. La transizione digitale non può continuare ad escludere la democrazia, ma deve essere occasione per rafforzarla.

In fiduciosa attesa di una Sua risposta, La saluto cordialmente.
Marco Gentili
Co- Presidente Associazione Luca Coscioni

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A cura di InformaPirata