Pirati disincantati, pirati che non sanno di esserlo, pirati fuori posto e tutto intorno un gran bisogno di Pirati.
Il movimento pirata in Italia ha bisogno di intraprendere azioni coordinate di hacking politico e le opportunità sono tante: dall’esercizio del diritto di conoscere i processi decisionali della politica alla rivendicazione della propria privacy, dal coinvolgimento dei cittadini nelle scelte di indirizzo alla difesa dell’istruzione pubblica e dell’informazione libera, dalla corretta definizione dei concetti di sovranità e sicurezza alla mappatura e alla denuncia delle iniziative di tecnocontrollo.
Un’iniziativa di questo genere non può essere delegata a un modello oligarchico, a un partito tradizionale o, peggio, alla venuta del primo prestigiatore che afferma di avere la soluzione ben nascosta nel proprio cilindro, ma deve nascere dal confronto inclusivo di tutti i cittadini che attivamente si confrontano ogni giorno con l’abuso e la cecità del potere stagnante.